Carolina Sabbatini di 4Plays Italia intervista Daniela Motta, Senior HR Generalist in SoftJam.
Buongiorno Daniela, felice di fare la tua conoscenza e benvenuta in SoftJam. Mi racconti qualcosa del tuo arrivo in azienda? “Buongiorno a te, Carolina, grazie per questa intervista e per la domanda, che mi consente di raccontarti la mia esperienza, ancora fresca e decisamente positiva. Ho letto l’annuncio quasi per caso, in un momento della mia vita in cui non ero impegnata nella ricerca attiva di un impiego, che anzi avevo già. Eppure qualcosa in quell’annuncio mi ha colpita: il tono friendly, forse, sposato ad un profilo aziendale che, di contro, emergeva subito come solido e ricco di professionalità mi hanno incuriosita. Così ho deciso di chiamare e, già dal primo contatto telefonico, la mia prima impressione è stata quella di una forte sintonia. Il colloquio ha confermato ogni aspettativa: dopo due ore e quaranta, spese in compagnia di quelle che sarebbero diventate le mie nuove colleghe del reparto HR, sono uscita con la sensazione, anche se dovrei dire la speranza, di fare parte di un gruppo. Il focus su quelli che sarebbero potuti diventare i miei nuovi obiettivi, e ambiti, e colleghi, ha acceso la speranza: a quel punto, posso dirti, ho davvero sperato che SoftJam scegliesse me”.
E hai avuto ragione: il feeling ti ha portata qui. Come ti senti oggi? “Molto carica. Sono una persona dinamica, sempre in movimento, pronta a rimettermi in gioco e ad accogliere nuove sfide. La possibilità di crescere professionalmente, e di ampliare le mie competenze, è stato un altro aspetto determinante che mi ha portata in SoftJam. L’azienda è molto trasparente con i suoi collaboratori: subito dopo il mio arrivo, ho avuto la possibilità di incontrare i dirigenti SoftJam e, confrontandomi con loro, di esprimere me stessa e le mie ambizioni. Il fatto di avere come interlocutrici persone attente sia al welfare sia alle prospettive di carriera dei dipendenti è un bene raro, un’opportunità che va colta”.
Mi sembra davvero un ottimo inizio, e per non rubarti troppo tempo direi che ci lasciamo con un’ultima domanda, che potrebbe sembrare provocatoria ma non lo è: perché, secondo te, SoftJam ha scelto te? “Perché mi ha riconosciuta! (sorride n.d.r.) Intendo che, probabilmente, al di là del mio curriculum, delle mie competenze e della lunga esperienza che ho maturato nel campo delle risorse umane in oltre dieci anni di attività nell’HR di grandi aziende, SoftJam ha riconosciuto in me i suoi stessi valori”.
Ancora una, perdonami: è così bello sentirti raccontare questa esperienza che vorrei restituire ai lettori di questa intervista tutto l’entusiasmo e la passione che traspaiono dalle tue parole: cosa ti piacerebbe fare domani in SoftJam? “Comincio oggi: mi piacerebbe studiare gli ambiti che mi sono meno familiari, come alcuni aspetti della tecnologia sviluppata da SoftJam, approfondire e ampliare le mie skill e, più di tutto, riuscire col tempo a vestire un ruolo inedito dell’HR, fatto di ascolto e mediazione. Sto prendendo una seconda laurea in psicologia, convinta che, in questi tempi incerti in cui il contesto sociale ed economico non favorisce la serenità delle persone, sarebbe davvero prezioso che ogni dipendente trovasse in azienda una figura di supporto, pronta non tanto e non solo a dare risposte ma soprattutto ad ascoltare i suoi bisogni. Ecco, io vorrei essere questo, domani: un punto di riferimento per l’azienda e per i miei colleghi”.
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