Con l’aumento continuo dell’utilizzo di internet e di risorse virtuali a seguito dell’affermarsi del lavoro ibrido, assistiamo ogni giorno ad una crescita esponenziale dei dati disponibili.
Specialmente in epoca post-Covid, il cambio drastico dei processi di collaborazione ha condotto ad un aumento drammatico dell’intensità dei processi di della collaborazione tra colleghi e tra aziende.

La moltiplicazione esponenziale dei contenuti, digitali e non, che ne deriva così come la crescita conseguente dello stato di non strutturazione dei contenuti, spesso confinati in silos e poco utilizzabili, rischia di generare la perdita progressiva di controllo e di efficacia nei progetti non assoggettati a processi operativi ripetitivi e comunque molto costosi.

Ecco dunque la necessità di strumenti come quelli della famiglia Clever, che utilizzano l’Intelligenza Artificiale per facilitare l’analisi dei dati.
L’IA infatti crea rappresentazioni di valore a partire da grandi quantità di contenuti 
distribuiti e destrutturati, sulla base di keyword con chiave di corrispondenza statistica e semantica. Le rappresentazioni danno risposta alle domande in termini di ricerca e navigabilità dei contenuti e restituiscono indicazioni a chi cerca contenuti e segnalazioni proattive sulla propria base di conoscenza.