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Intervista a Giovanni Martinengo

Massimo Facchinetti di 4Plays Italia intervista Giovanni Martinengo, HOD Information & Communication Technology di ERG.

Buongiorno Giovanni, grazie di questa intervista. Oggi tocchiamo un tema centrale nella vita aziendale quotidiana. Con la crisi pandemica ci siamo accorti che l’IT può riprendere un ruolo centrale nell’innovazione delle imprese. Pensi che questo sia vero in generale? Pensi che stia succedendo anche dopo la fase acuta della pandemia? Grazie a voi. Queste interviste sono sempre spunti per una riflessione concreta. Penso che l’emergenza COVID-19 sia qualcosa di cui dobbiamo smettere di parlare. Più attribuiamo importanza a questo momento storico e più saremo portati a voltarci indietro e a comportarci come ci comportavamo prima. Il ruolo centrale nell’innovazione lo devono avere tutte le funzioni aziendali, perché l’innovazione non è solo digitale. Innovare significa avere idee che portano valore in quanto rivedono il modo di considerare gli asset aziendali in una forma originale che viene più apprezzata di quella precedente. Quindi sono contento che ci sia stata questa eccitazione verso le tecnologie digitali ma la responsabilità dell’innovazione non è soltanto nostra.

Una riflessione interessante. E come si fa ad istruire quindi questo processo di analisi del valore creato o potenziale? Come si fa a misurarlo ex-ante e cioè prima che la tecnologia venga messa in opera e come si fa a consolidare l’effettivo beneficio? Non è semplice ma è possibile se si fanno le cose con ordine. Anzitutto bisogna identificare la popolazione verso la quale l’ingresso della nuova tecnologia sarà in grado di sviluppare valore. Io ne vedo almeno tre: i Clienti, le diverse Funzioni aziendali, i Dipendenti. Partiamo dai clienti dell’azienda che adotta la tecnologia digitale: in teoria ogni nuova innovazione all’interno di un’azienda dovrebbe portare ad un vantaggio per i clienti in termini di miglioramento del prodotto / servizio o di minori costi, quantomeno. Se così fosse saremmo molto più capaci oggi di sviluppare il progresso tecnologico, economico e sociale perché ogni nuovo progetto scaricherebbe subito a terra la sua potenzialità benefica passando attraverso le relazioni economiche tra cliente e fornitore.

Questo sarebbe davvero il processo ideale. Ma si realizza sempre?

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