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Il metodo creativo dell’IoT – Intervista ad Emanuele Baglini

La rivoluzione industriale dopo 250 anni

D:
Buongiorno Emanuele. È passato solo un mese dall’uscita del numero unico di SoftLife dedicato alla partnership tra Ermit e SoftJam e già sono nati i primi progetti da sviluppare insieme. Si può essere soddisfatti di come stanno andando le cose?

R:
Certo che si. Abbiamo messo a fattore comune le nostre due competenze e i risultati positivi vengono da questo mix potente. SoftJam è capace di mettersi al tavolo di clienti per i quali è davvero un partner che si permette di sparigliare le carte ed insieme a Ermit il nostro gruppo di lavoro si occupa di pensare cose che non vengono abitualmente pensate ma che possono esistere nella realtà di tutte le aziende. Andiamo oltre l’applicazione classica di tecnologie; noi immaginiamo nuovi mondi e consentiamo al cliente di avvicinarvisi passo dopo passo.

Nei programmi che sviluppiamo com SoftJam cerchiamo sempre di “pensare digitale” e di puntare a soluzioni che realizzano una realtà prima inesistente

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