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Pensare digitale

Come cambiare il paradigma di utilizzo degli strumenti di collaborazione di Microsoft

Ripensando al periodo non facile dei diversi “lockdown” non possiamo non riflettere sulla quantità di tempo che tutti noi, compresi i nostri figli, abbiamo passato davanti al personal computer, molto spesso usando strumenti di comunicazione a distanza per mantenere i rapporti professionali e le relazioni tra persone.

Comunicazione, coordinamento e cooperazione sono quindi tre attività diverse tra loro, al di sopra delle quali si colloca un’ulteriore livello di attività che è di fatto lo scopo ultimo dell’utilizzo degli strumenti come Microsoft Teams.

Cosa abbiamo fatto davvero in quei momenti? Quale è stata la qualità delle nostre azioni e cosa possiamo conservare delle esperienze fatte durante le peggiori emergenze per i tempi futuri?

In primo luogo abbiamo fatto fronte all’emergenza tramite la capacità degli strumenti di comunicazione, per l’appunto, di assicurare la comunicazione online tra persone. Questa attività si è realizzata tramite il semplice cambiamento del canale di comunicazione dallo spazio fisico in cui avvenivano gli incontri, tra colleghi così come tra clienti e fornitori, allo spazio digitale. Abbiamo imparato che la comunicazione online non è così imperfetta anche se a lungo termine può lasciarci con l’amaro in bocca per un insieme di motivi. La voglia di muoverci da casa si è ben presto fatta sentire, così come la voglia di presentarci vestiti in maniera professionale e di essere apprezzati per questo, così come di apprezzare gli altri e di esercitare quella fisicità che è diventata ben presto un ricordo malinconico del passato. Tutto sommato, però, la comunicazione online ci ha consentito di sopravvivere al periodo peggiore e di assicurare la continuità delle nostre aziende e dei nostri lavori. Il mondo non si è fermato anche se le economie hanno sperimentato la peggiore depressione del secolo e i nostri nervi si sono tesi spesso in modo molto intenso.


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