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Il coraggio di cambiare – Editoriale di Tiziano Vecchi

Il dato di fatto: la forza di cambiare

L’esplosione della pandemia nel mondo e in Italia ha dimostrato le straordinarie capacità di reazione che il nostro Paese possiede a dispetto delle annose questioni su riforme non fatte e produttività molto al di sotto delle medie europee. Un segno di tale capacità di cambiare rapidamente è stato il vertiginoso aumento nell’uso degli strumenti di collaborazione e delle tecnologie Cloud in generale, con un progresso accelerato dopo anni di esitazioni. Questa osservazione fa nascere necessariamente una considerazione: se siamo capaci di cambiare rapidamente di fronte alla necessità, per quale motivo non dobbiamo continuare nel percorso di trasformazione sotto l’impulso della forza dimostrata?

Il nodo della produttività in Italia

Una ragione per farlo tra tutte: l’Italia vede la propria produttività stagnante da oltre un ventennio, con le inevitabili e ben note ricadute in termini di crescita del PIL, oggi ancor più preoccupanti alla luce della crisi legata all’emergenza Covid-19. La crescita della produttività è differente da azienda ad azienda, ma in generale le Piccole e Medie Imprese soffrono di livelli di produttività strutturalmente più bassi: in Italia questo gap è molto maggiore. Le aziende italiane necessitano perciò di interventi mirati e adeguati rispetto alle vere necessità dell’azienda e delle filiere di cui fanno parte. E tali interventi si devono basare in gran parte sull’uso di tecnologie abilitanti.

Il ruolo di SoftJam è quello di continuare a migliorare la propria comunicazione al cliente sui temi centrali per assicurare il cambiamento, non solo con SoftLife ma soprattutto nel quotidiano.

L’adozione come percorso e non come decisione di investimento

Adottare una tecnologia che possa abilitare un cambiamento della produttività non è tuttavia un fatto discreto che si realizza né in un giorno né nel periodo di tempo di un progetto. E’ piuttosto un percorso lungo e graduale fatto di scoperta delle vere potenzialità della tecnologia e di come queste cambiano il nostro modo di vivere, di lavorare e di pensare. Si pensi alla adozione delle tecnologie di collaborazione come Microsoft Teams di cui trattiamo ampiamente nel Magazine #1 nell’articolo “Pensare Digitale” e nel nostro eBook disponibile in rete.

Il ruolo degli operatori economici come SoftJam

Molti di questi concetti sono stati ampiamente discussi ma non per questo completamente assimilati da ciascuno di noi. La pandemia ha avuto il beneficio di riportarli alla nostra attenzione e di farci capire il vero legame tra produttività e tecnologie. Così come abbiamo riportato alla luce i gap di produttività che sono presenti nella nostra vita quotidiana e abbiamo intravisto il percorso che ci separa dalla vera adozione che cambia i comportamenti e le abitudini e senza la quale la produttività non aumenta se non impercettibilmente. Per questo il nostro ruolo è in primis quello della responsabilità. Responsabilità di comunicare al mercato questi temi e di spiegare il contenuto delle tecnologie ma anche responsabilità di analizzare ogni singolo cliente per aiutare ad adattare il percorso di adozione alle competenze e alla cultura dell’azienda in oggetto, mettendoci nei panni dei nostri interlocutori e fornendo risposte concrete ai loro problemi e alle loro paure. Responsabilità di formare il nostro personale sulla base di questi assiomi e di condurre l’azienda in base a principi etici il primo dei quali sia il lavoro finalizzato alla soluzione delle problematiche economiche e sociali come quelle sopra descritte. Perché il dato di fatto è che la forza di cambiare noi e il nostro Paese l’abbiamo. Per scongiurare il rischio che ci manchi il coraggio ecco SoftLife, il magazine trimestrale di SoftJam che riporta l’attenzione sulle cose da fare per intraprendere la strada della produttività.


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